Abbiategrasso

Castello di Abbiategrasso

Di matrice duecentesca, eretto nel 1382 da Gian Galeazzo Visconti e fatto abbellire dopo il 1438 da Filippo Maria Visconti, il castello di Abbiategrasso era stato costruito in asse con il Naviglio Grande e con la strada di collegamento Milano-Vigevano. Sotto la direzione del Visconti vennero realizzati anche i lavori di ampliamento e restauro, che donarono alla struttura l'aspetto di una residenza estiva più che di una fortezza medioevale. Tuttavia il castello svolse un ruolo di primaria importanza nella vita politica del Ducato di Milano sino al 1635. Il castello venne smantellato a partire dal 1668 per ordine del Governatore di Milano per impedire che cadesse nelle mani dei francesi.
Nel 1995 la struttura è stata completamente restaurata ed è sede dell’attuale biblioteca civica intitolata a "Romeo Brambilla". La struttura è molto semplice, a pianta quadrangolare, circondata da un fossato, con torri poste agli angoli, dotata anche di un cortile porticato in stile. Gli interni sono arricchiti da affreschi originali di diverse epoche ed e curiosa l'ala est, un tempo destinata a carcere, dove si possono ancora ammirare i graffiti dei prigionieri che vi furono rinchiusi.

Info:
www.comune.cassinettadilugagnano.mi.it
www.villavisconti.it

Convento dell’Annunziata

Recentemente restaurato, l’eccezionale Convento quattrocentesco fu voluto da Galeazzo Maria Sforza a seguito di un voto formulato nel 1466 per essere miracolosamente scampato a un agguato militare, e venne destinato all'ordine religioso dei Minori Osservanti particolarmente caro alla madre Bianca Maria.

Per due secoli la chiesa ha subito consistenti trasformazioni: da ospedale a deposito a fabbrica ad abitazione nel ’97 riportando notevoli problemi igienici, sociali e conservativi.
Nel 2003 l’inizio del recupero grazie alla sottoscrizione da parte delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, dell'Università degli Studi di Milano e dell'Agenzia del Demanio di un accordo di programma per il restauro dell'edificio condotto da Pinin Brambilla Barcilon.
Il restauro ha permesso inoltre il ritrovamento di un intero ciclo di affreschi sulle pareti dell'abside della chiesa con le Storie della Vergine, datato 1519 e firmato dal pittore caravaggino Nicola Mangone detto il Moietta, e degli affreschi delle pareti e della volta del refettorio.