Magenta

Battaglia 4 giugno 1859 e luogo natale di
S. Beretta Molla

L'origine del paese di Magenta va probabilmente collocata attorno al V secolo a.C. quando alcune tribù di Galli Insubri stabilì un proprio villaggio nei pressi del punto strategico del Ticino. Quando i Romani conquistarono il territorio nel 222 a.C., l'accampamento fortificato si trovava ad essere l'ultimo centro abitato prima del valico del fiume. Dopo la parentesi delle invasioni barbariche, Magenta si trovò sotto il dominio longobardo. Nel 1162 la città venne saccheggiata da Federico Barbarossa e rasa al suolo come rappresaglia contro i ribelli comuni lombardi. Uno scenario analogo si ripropose nel 1356 quando le armate avverse ai visconti, saccheggiarono il villaggio. Nel 1396 numerosi territori della città furono donati da Gian Galeazzo Visconti ai monaci della Certosa di Pavia che ne migliorarono l'agricoltura e lo sfruttamento dei terreni.

L'area del magentino venne rivalutata dal 1836 quando, con la costruzione di una dogana sul fiume Ticino, in prossimità del ponte napoleonico, nacque l'agglomerato urbano di Pontenuovo che venne ad unirsi a Magenta.

Info:
www.comune.magenta.mi.it
www.prolocomagenta.org

La battaglia che si svolse a Magenta è un episodio della seconda guerra di indipendenza italiana e venne combattuta il 4 giugno 1859 fra 55.792 austriaci e 47.517 franco-piemontesi.

In cambio della cessione alla Francia di Nizza e Savoia, Cavour ottenne nel luglio del 1858 la firma di un accordo segreto con Napoleone III che si impegnava con le sue truppe a liberare l’Italia dal dominio austriaco. Dopo alcuni momenti critici in cui l’esercito francese sembrò soccombere davanti all’avanzata degli austriaci la situazione si ribaltò decisamente a favore dei francesi proprio sul territorio del Comene di Magenta. Dopo la vittoriosa battaglia, l'8 giugno gli alleati con Vittorio Emanuele II e l'imperatore francese entrano vincitori in Milano, sfilando sotto l'Arco della Pace in corso Sempione.